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L'avventura palatina

in onda domenica 19 febbraio 2012 alle 13.25

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    La settima puntata di Il capitale di Philippe Daverio, la nuova trasmissione d’arte e cultura di Raitre realizzata in collaborazione con Rai5, ideata, scritta e condotta dallo storico dell’arte e prodotta dalla Vittoria Cappelli srl, apre un’indagine nel cuore dell'Europa.

    Un patrimonio artistico che cominciò a formarsi fra VIII/IX secolo durante il periodo di Carlo Magno, che implose durante le ultime scorrerie di Ungari, Saraceni e Vichinghi del X e che andò a ricomporsi dopo il mille per arrivare alla esaltazione delle ricchezza nel Dugento.

    In modo semplificato si può affermare che ciò corrisponde, sul piano estetico, a quello che viene genericamente definito romanico, anche se questo concetto è ben più complesso.

    Il romanico segue infatti almeno tre strade diverse: una è quella che da Ravenna va in Nomellina e contamina l'Italia; un’altra vede come protagonisti i Normanni che tracciano da nord a sud, da est ad ovest una sorta di loro commonwealth ante-litteram; un'altra ancora, protagonista della puntata di questa settimana, è quella che diventerà lo stile palatino del Sacro Romano Impero, come rivelazione e testimonianza ultima della romanità.

    Si comincia da Aquisgrana per visitare il fantastico edificio della Cattedrale, che conserva ancora, in mezzo alle successive strutture gotiche, l'antico cappello romanico risalente al tempo di Carlo Magno. Fenomenale e autentica è anche la grande porta di bronzo, realizzata alla fine dell'VIII secolo, un'immagine forte e simbolica del Sacro Romano Impero. Qui c'era la convinzione di aver ridato vita ai fasti di Roma antica: il sogno di Carlo Magno, cioè quello di un'Europa unica e unita, durò però davvero poco perché i nipoti si suddivisero il regno esattamente come se fosse stato un bottino. I tempi  non erano maturi.

    Una visita ad alcune cattedrali francesi permette di osservare la completa affermazione dello stile palatino, che si definisce compiutamente poco dopo l'anno mille: Marmoutier, Ottmarsheim, Avolsheim, Gueberschwihr, Murbach. E poi, sforando nel territorio tedesco, la cattedrale di Worms, che fu sede nel 1122 del celebre  concordato, tappa fondamentale nella strada che porterà alla soluzione della secolare lotta per le investiture fra Impero e Papato.

    Un itinerario che giunge fino agli albori del XIII secolo, quando in Europa ormai si confrontano tre stili: il palatino dell’impero da un lato, il proto-rinascimentale o antico romano di Roma che con i papi Alessandro III e Innocenzo III si era risollevata politicamente, e quello francese che oggi chiamiamo gotico. La Francia dimostrerà la sua indipendenza stilistica anche con le armi nella battaglia di Bouvines nel 1214,  che segnerà definitivamente il suo distacco dall’impero.

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